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Durante la finale della Roma Golf Cup, all’Olgiata Golf Club, abbiamo presentato la prima piattaforma di intelligenza artificiale dedicata ai golf club: un progetto pensato per trasformare grandi quantità di dati, spesso frammentati e difficili da interpretare, in strumenti concreti di analisi, previsione e sviluppo.
L’obiettivo è creare un vero cruscotto predittivo per i club manager, capace di mettere in relazione informazioni provenienti da fonti diverse — iscrizioni, soci, eventi, condizioni del campo, meteo, performance sportive, insight digitali, comportamenti di acquisto — e restituire azioni operative per migliorare la gestione, ottimizzare i costi e fidelizzare i soci.
La piattaforma dialoga con i principali sistemi gestionali già in uso nei club e con dispositivi IoT in grado di raccogliere dati in tempo reale: sensori sul campo, beacon e device Bluetooth che monitorano affluenza, utilizzo delle strutture, condizioni ambientali e usura del manto erboso.
L’intelligenza artificiale elabora questi dati e fornisce suggerimenti predittivi su manutenzione, marketing, pianificazione eventi e gestione delle risorse.
È un passo decisivo verso un modello di golf intelligente, dove la tecnologia diventa alleata della strategia e della sostenibilità dei circoli.
Un approccio ispirato alla business intelligence, ma adattato alle esigenze specifiche di chi vive e gestisce il mondo del golf.
Parallelamente, abbiamo presentato anche “Justine”, il primo caddie virtuale A.I. pensato per i giocatori amatoriali, una naturale estensione dello stesso ecosistema tecnologico.
Justine analizza parametri come tipologia di giocatore, score, handicap, frequenza di partecipazione, meteo e stagionalità, costruendo un profilo personalizzato e offrendo suggerimenti mirati:
- sulle buche più impegnative del campo,
- sulle criticità ricorrenti,
- sui punti di forza da valorizzare.
Un supporto strategico e mentale che avvicina il golf amatoriale alle logiche del professionismo, dove l’analisi dei dati è parte integrante della performance.
Il futuro del golf è predittivo: club e giocatori, connessi da una stessa visione, possono ora contare su dati che diventano azioni, e su tecnologia che genera valore reale — dentro e fuori dal campo.
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